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“Scarface”, parte il processo d’appello per 19 esponenti del clan Di Silvio

La sentenza di primo grado aveva emesso condanne per complessivi 161 anni di carcere per associazione di tipo mafioso, traffico di droga, estorsione, sequestro di persona

Ha preso il via davanti alla Corte di appello di Roma il processo di secondo grado a carico dei 19 imputati dell’operazione “Scarface” che a ottobre 2021 aveva portato all’arresto di numerosi componenti del clan Di Silvio 19 dei quali hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato.

Per loro il 25 gennaio scorso il gup del Tribunale di Roma aveva emesso una sentenza di condanna a complessivi 161 anni di carcere. Si tratta di Carmine Di Silvio detto Porcellino condannato a 20 anni; Antonio Di Silvio detto Patatino, condannato a 19 anni come anche Ferdinando Di Silvio detto Prosciutto; Fabio Di Stefano detto il Siciliano a 19 anni e un mese; Costantino Di Silvio detto Costanzo”a 14 anni e 8 mesi. Condannati  anche Costantino Di Silvio detto Cazzariello, Manuel Agresti, Alessandro Zof,  Anna Gina Di Silvio, Alessandro Di Stefano, Simone Ortenzi, Marco Ciarelli, Simone Di Marcantonio, Riccardo Mingozzi, Salvatore Di Stefano, Daniel Alessandrini, Michele Petillo, Mirko Altobelli e Franco Di Stefano. Agli esponenti del clan la Direzione antimafia contestava a vario titolo i reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, sequestro di persona, spaccio di droga, furto, detenzione e porto abusivo di armi, tutti aggravati dal metodo mafioso e da finalità di agevolazione mafiosa.

Questa mattina la prima udienza in Corte d’appallo alla presenza del collegio di difesa composto tra gli altri dagli avvocati  gli avvocati Alessia Vita, Sandro Marcheselli, Oreste Palmieri, Alessandro Paletta, Antonino Castorina, Luca Melegari, Alessandro Farau, Maurizio Forte, Giancarlo Vitelli. I giudici hanno fissato un calendario di udienze secondo il quale si tornerà in aula il 13 novembre quando parleranno il Procuratore generale e i legali delle parti civili vale a dire il Comune di Latina, l’associazione Caponnetto, l’Assovittime criminalità e il collaboratore di giustizia Emilio Pietrobono. Le altre udienze, quelle destinate alla difesa, si terranno il 17 e 27 novembre e poi quella conclusiva con la sentenza il 19 gennaio.

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