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Processo ‘Scarface’, la difesa di Di Silvio: “Era in carcere, non poteva gestire l’associazione a delinquere”

Dopo la richiesta di condanne per 178 anni di reclusione la parola passa alla difese dei 19 imputati del clan che hanno scelto l’abbreviato.

Parola alla difesa nel processo con giudizio abbreviato in corso davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma Angelo Giannetti a carico di 19 imputati coinvolti nell’operazione ‘Scarface’ che a ottobre dello scorso anno ha decapitato il clan Di Silvio.

Dopo le richieste di condanna per complessivi 178 anni di carcere presentate dal pubblico ministero della Dda Luigia Spinelli hanno preso il via gli interventi dei legali ai quali sono dedicate quattro udienze. I primi a prendere la parola sono stati gli avvocati Alessandro Paletta e Antonino Castorina, difensori di Carmine Di Silvio al quale vengono contestati come agli altri imputati l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, l’estorsione, il sequestro di persona, il furto, la detenzione e porto abusivo di armi, tutti aggravati dal metodo mafioso e da finalità di agevolazione mafiosa. Secondo i legali le fonti di prova raccolte dagli investigatori sarebbero inconsistenti e hanno sottolineato come gli imputati fossero detenuti da tempo e comunque non potevano avere alcun tipo di ruolo operativo ed incisivo all’interno del territorio di Latina. ”Sarebbe impensabile – hanno spiegato – immaginare che la sede operativa e direzionale  di una consorteria criminale possa essere l’area verde del carcere di Rebibbia ove programmazione strategica e direttive specifiche venissero date in incontri casuali e non programmati, al netto poi dell’assenza di riscontri rispetto alle condotte da attuare”. La parola è poi passata all’avvocato Giancarlo Vitelli, difensore di Marco Ciarelli. Oggi hanno invece parlato l’avvocato Vita per Michele Petillo, l’avvocato Maurizio Forte per Antonio Di Silvio, detto ‘Patatino’ e gli avvocati Vita e Lucentini per Alessandro Zof.

La discussione della difesa prosegue domani e venerdì con gli avvocati Sandro Marcheselli, Oreste Palmieri, Luca Melegari, Alessandro Paletta, Alessandro Farau, Maurizio Forte e Giancarlo Vitelli.  Il gup ha inoltre fissato due nuove udienze per il 16 e 25 novembre per consentire le repliche del pubblico ministero: poi la camera di consiglio e la sentenza.

Nel processo si sono costituiti come parti civili il Comune di Latina, rappresentato dall’avvocato Anna Caterina Egeo, l’associazione ‘Caponnetto’ con l’avvocato Licia D’Amico, l’Assocrimine e il collaboratore di giustizia Emilio Pietrobono. ( Fonte Latinatoday )

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